09/02/2008

“Ricordare è come bere un vino maturo
appena stappato
e farsi inebriare da un lontano sapore
lasciato nel cuore
da qualcosa di vivo
e che va saputo apprezzare
mantre chiudi gli occhi e ti fai trasportare
in un mondo dove sentire
è l’unica cosa che si può fare…
Io non faccio che bere il tuo volto,
il tuo sorriso
e tutto ciò che di te è inciso
in qualcosa che dentro al mio cuore
ha trovato posto
arginando il dolore…
Sembra anormale
ma ogni giorno è uguale,
sono ebbra di te
e mi sento cambiare…
mi accorgo che oggi è un giorno speciale,
il giorno in cui tutto è cominciato,
il giorno in cui sei nato…
32 anni è stagionato
il vino prelibato che tu hai creato,
anni pieni e felici
come pochi possono dire di averli vissuti
e noi tutti lo beviamo a grandi sorsate
cercando di non desiderare cose proibite
e possiamo affermare
che non finirà mai
perché tu sei
nel cuore di tutti noi!”

Sorels

L’ultima volta

Spesso, quando penso al Bizio, mi capita di tornare indietro all’ultima volta che l’ho visto, che gli ho parlato.
In un mondo ideale, quando una persona se ne va sarebbe bello poter conservare in mente quel momento “catartico” in cui ti dici quello che ti devi dire, lasciando niente in sospeso, suggellando quel rapporto (di qualsiasi tipo questo sia) che per sempre vi legherà.
Invece a me, come penso purtroppo a tutti, al posto di questa scena ideale non rimane che un ricordo qualunque, uno scambio secondario, di servizio, al quale cerchiamo inutilmente di dare un significato più importante.
Per me era il matrimonio del Sodi… ricordo ancora Fabrizio che, assieme al Santa, abbandona il giardino del Riccio per andarsene in discoteca…
– “Tu rimani qui?”
– “Si rimango qui con gli altri”…
– “Ah, ok, ci vediamo domani”
– “Ciao”

Poi lo vedo allontanarsi verso l’auto, nella buio del parcheggio, il suo solito passo tranquillo, e sparire nella notte.

Mi sembra di aver addirittura pensato che non fosse bello andarsene così da una festa di matrimonio e forse mi sono anche ripromesso di dirglielo, di farglielo notare… ma non c’è stato tempo neanche per questo.

Carde.

natale2007

un salutone a tutti voi: carde parrucca garret gerva nero gallo pino bergamj pittore e gli altri per la befana siete invitati tutti a cena, menu ocio al forno fabrizio direbbe “che sschipho mangelo te io mangio le patate”

cosa dire

prima di tutto voglio ringraziare il mioamico carde per aver superato con coraggio e con dolore…. e aver fatto il grande passo, che tutti avremmo voluto fare ma che nessuno ha avuto la forza di fare.
non una cosa banale ma una cosa da bizio.
è dura, scrivere in questo blog per uno come che ancora non è riuscito a vedere una foto, uno che non ha avuto la forza di andare al cimitero, che fortunamente non riesce a superare il dolore, non me lo perdonerei mai.
il ricordo di noi, non io e il bizio a di noi inteso come gruppo perchè ognuno di noi da solo non è nessuno e insieme è tutto.
ora, manca sempre qualcosa, una tua battuta, una tua figura di ……, al presente, perchè sei qui, sempre con noi….
per ora direi basta, per me ho già fatto troppo per ora,congli occhi lucidi dico…. RIDI RIDI, FOSSI IN TE RIDEREI ANCHIO:::::::

L’onore e l’onere del ricordo

non credo nella vita ultraterrena, come non ci credevi tu…ma credo nell’amicizia come ci credevi tu…ma per oggi solo per oggi voglio pensare che ci hai guardato e ti sei fatto due risate vedendoci allenare per quasi un anno tra una sbornia e l’altra rovinandoci tendini, caviglie, imbottendoci di integratori, comprando attrezzature tecnologiche, assumendo un nutrizionista personale (il monta, nel senso che il monta l’ha assunto non che è lui il nutrizionista!)…bestemmiando per il caldo e per il freddo per il dolore e per la noia gustando con rinnovata gioia il giustificato stravizio al termine dei faticosi allenamenti… ed ogni volta convinti che saresti stato sicuramente della partita che avresti preso parte all’impresa…allora ti abbiamo portato con noi nelle voci festanti ed ignare del multicolore pubblico che leggendo il tuo nome impresso nelle nostre maglie lo inneggiava…ho corso io ( e ancora ne pago le conseguenze) ma la gente urlava ciao bizio …..

CIAO BIZIO!

Dal Carde… Un inizio

Beh, adesso mi sento meglio…
Avevo questa cosa che mi frullava in testa e alla quale non sapevo che forma dare. O meglio, più o meno lo sapevo, ma forse avevo paura di farlo. Forse avevo semplicemente paura che spendere quei soldi, compiere quel gesto, avrebbe rappresentato l’ultima volta in cui il Bizio prendeva parte alla mia vita.

Ma forse in questa maniera, penso… spero… Io, e tutti voi che vorrete scrivere in questo blog, potremo continuare a tenere Fabrizio tra noi e forse (speranza vana?) farlo conoscere ad altri, se non per quello che realmente era per lo meno per quello che ha dato alle nostre vite.

Fatevi sentire.

Peace & B Wild! 🙂

Carde.