Autostrada

Quest’anno (scolastico) sono stazionato presso la ridente cittadina di San Giovanni Valdarno… all’IPSIA (professionale)! E non c’è niente da ridere.
Tuttavia rispetto all’anno precedente, trascorso a Poppi, la strada da fare è più agevole. Ogni mattina mi faccio il mio bel tratto di autostrada e spesso mi capita di pensare al Bizio ed alle storie che mi raccontava. Lui di tempo in auto ce ne passava molto (specialmente i primi anni di Plug-it) tanto che la sua fida Classe A era piena di “segni” di convivenza… come l’immancabile bottiglia d’acqua. Chi non ha mai visto il Bizio che sorseggia mentre guida (biascicando per mandare via l’impasto della sigaretta appena fumata)? Oppure la sua guida ad una mano sola… mentre l’altra, infreddolita, se ne stava infilata sotto la coscia (cosa pensate che siano le perenni macchie giallastre sul bordo del sedile del guidatore?! …nicotina). Poi c’era la radio sempre sintonizzata su Deejay e, se faceva in tempo, anche un bel panino preso da Giacco.
Al Bizio piaceva molto guidare in autostrada. A parte forse il dormire fuori casa, lui amava molto viaggiare. E devo dire adesso forse capisco un pò di più il perché.
C’è qualcosa di affascinante nell’autostrada (a patto che tu non rimanga incastrato in una kilometrica coda da incidente!). C’è quel senso di andare da qualche parte, senza indugi, quasi volando. Lui raccontava spesso delle persone che “conosceva” in autostrada… vite che s’incrociano a 150 all’ora. E ogni tanto pare anche a me di incrociarlo di nuovo, con la sua Classe A, in mezzo alla nebbia del Valdarno col suo sguardo un po’ infastidito da “Che palle! Ci vorrebbe un caffeino… quanto manca a Firenze Sud?!”.